Dove mangiare

Al Cieddì le migliori verdure di Antica Trochlea

Quando realtà eccellenti si incontrano non v’è dubbio che nascerà qualcosa di fantastico. È quello che è accaduto qualche giorno fa al ristorante Cieddì di Portici, che ha ospitato giornalisti, blogger e addetti del settore per un pranzo davvero speciale grazie anche alla presenza di un partner che si sta affermando sempre più sul suolo campano: Antica Trochlea. Grazie infatti a questo evento organizzato dalla giornalista Marina Alaimo ha preso vita un ottimo connubio di sapori e saperi.

La cucina già ottima del posto è stata la protagonista indiscussa del pranzo grazie anche al piatto principe della giornata: la minestra maritata, realizzata per l’appunto con le verdure, 7 come tradizione vuole, messe a disposizione dall’azienda della famiglia de Martino, che ci sta mettendo cuore e braccia, impegno e soddisfazione in  questa nuova sfida, non facile, ma decisamente di valore. Il territorio campano infatti grazie alla presenza del Gigante Buono, il Vesuvio, dà ai suoi figli prodotti di una qualità estrema e di una bontà incredibile, che se messi nelle mani di sapienti cuochi diventano pietanze per privilegiati. Ed io sono tra questi, essendo nata e cresciuta qui sono assolutamente convinta che nella terra e nella valorizzazione dei prodotti del territorio ci sia la chiave per ritornare ad essere la Campania felix che il mondo intero invidiava. Ed è proprio dalla terra che si deve ripartire.

Grazie infatti alla perseveranza dei figli e con l’aiuto dei genitori, il progetto di coltivare alcune specialità molte delle quali appartenenti al presidio Slow Food, sulle nostre tavole arrivano prodotti eccezionali.  Vera e Luciana, madre e figlia,  le frontwoman dell’azienda sono due donne inesauribili, all’attivo hanno una notevole produzione di noci, ortaggi, pomodori del piennolo, albicocca pellecchiella di presidio slow food e anche pisello dei 100 giorni, inoltre producono dell’ottimo miele e uno squisito nocino che è stato servito come ingrediente caratteristicodi un ricco aperitivo.

Il Cieddì sposa in pieno la politica della qualità e in effetti a Portici e dintorni è già molto conosciuto per l’ottima cucina, per l’ambiente informale ma sobrio. Splendido sicuramente d’estate è lo spazio all’aperto, un agrumeto arredato con tavoli e sedie dove sarà un vero piacere tornare a cenare nelle sere più calde magari godendo un po’ di fresco.

Ecco il menù creato per l’occasione.

Per antipasto il cremoso di pomodorino Giagiù (giallo) con baccalà accompagnato dal Caprettone.

Minestra maritata: questo a mio avviso il piatto forte del menù, è qui infatti che si è celebrato degnamente il  matrimonio tra le verdure migliori del Vesuviano e la manualità di  Nunzio Spagnuolo, chef del Vesuviano,  bravissimo nel lasciare le verdure croccanti e a sgrassare il brodo in maniera perfetta, nonché nel rendere i bocconcini di carne tenerissimi.

Filetto di maiale pancettato in crosta di melenzane adagiato su crema di pomodorino del Piennolo.

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