Dove mangiare

L’Archivio storico: un cocktail di emozioni

Qualche giorno fa sono stata ospite assieme ad altri colleghi della stampa e amici blogger dell’Archivio Storico, locale oramai conosciutissimo nel cuore del Vomero a Napoli. Qualche giorno fa, un dolcissimo sabato di Ottobre che poteva sembrare tranquillamente Maggio inoltrato, scopro, mea culpa, per la prima volta un posto davvero pazzesco. Perché l’Archivio Storico, nato dalle idee degli imprenditori  Luca e Antonello Iannuzzi è un cocktail di emozioni?

Perché è tutto ciò che non ti aspetti, una continua sorpresa. La piccola sala bar posta al piano superiore è solo l’anticamera di ciò che mi aspetta al piano inferiore. Un enorme quadro, alto più di due metri fa da porta ma quello è solo l’inizio, perché dietro di esso si snodano stanze, gallerie e soffitti, illuminati da candele di un rosso cupo, stupefacenti.

Vengo salutata e accolta da  Ferdinando I, Francesco I, Carlo, Ferdinando II e Francesco II perché questo posto è un continuo rimando alla vita e alle gesta dei Borbone che tanto bene hanno fatto a questa città.  Pasquale Palamaro, consultant chef di questo posto ispirandosi a scritti antichi, come quelli di ricette tratte dalle opere di Vincenzo Corrado e di Ippolito Cavalcanti,  dopo attenti studi e prove continue ha creato un menù che si ispira ai piatti proprio di quel periodo, firmando il menù Autunno/Inverno del locale.

Ma prima di provare la sua cucina la tappa al bancone dei cocktails è d’obbligo. Il bar manager Salvatore D’Anna ci prepara il The Journalist, un drink datato ma rispolverato in tutto il suo splendore proprio per omaggiare il pubblico di questa giornata. Ottimo davvero. L’alcol si sa mette fame ed è per questo che con molto piacere e interesse seguo la degustazione dello chef.
Si parte con l’antipasto: Parmigiana di melanzane vista nell’orto di Ippolito Cavalcanti. Qui la melanzana viene ricostruita, e nel suo interno si trovano cubetti fritti di melanzana e crumble di friselle fritte, il tutto guarnito con salsa di mozzarella e salsa di pomodoro.

Si prosegue con la Zuppa di scampi (il Re Ferdinando I amava andare a pescare) con gnocchi di patate ripieni di mozzarella, guarnita con salsa verde di prezzemolo e panna acida, una esplosione di colori e sapori davvero notevole. La degustazione continua con il Pollo ruspante e gamberi rossi laccati su mais piccante ed erbe amare scaturisce dal “Pollo alla Marengo”, abbinamento insolito tra terra e mare, che fu creato proprio al termine di una battaglia dopo la quale si cucinò con quel che c’era,  ma tutt’oggi ancora molto piacevole.

PH. Paola Tufo per Archivio Storico

Il limone di Ferdinando è la ciliegina sulla torta, croccante fuori, scioglievole dentro, impossibile restare indifferenti.
Insomma locale decisamente consigliato, elegante, raffinato, perfetto per moltissime circostanze, andateci e ne resterete affascinati.

Grazie per l’invito a Grazia Guarino e Maria Consiglia Izzo.

Qui potete vedere il video della giornata.

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